Silvano Bruscella

Coincidenze- Tracce d'Identità

Personale di Silvano Bruscella

Opening Giovedì 26 Settembre 2013
19:30
26 Settembre-2 Ottobre
Bond, Via P.Paoli 2 Milano (Naviglio Grande)

Silvano Bruscella è un artista dotato; se le vicende personali e professionali non lo avessero ostacolato troppo spesso nell’esercizio quotidiano della pittura, sono convinto che avrebbe raggiunto ancor prima la maturità espressiva che dimostra in questi dipinti.

Mi ha sempre colpito, nel suo lavoro, la sicurezza con cui ha scelto di collocarsi in una prospettiva autenticamente moderna (siamo nel XXI secolo, ma non trovo ancora un termine migliore), individuando le fonti migliori a cui poteva attingere e scartando senza esitare le astuzie di molta arte contemporanea. E’ un segno di intelligenza di cui bisogna dargli atto; anzi, viene da chiedersi che cosa avrebbe fatto un pittore così lucido in un momento storico favorevole agli artisti e non, come quello attuale, tagliato su misura per i “creativi” e i pubblicitari.

E’ soprattutto per via di questa lucidità che le sue opere hanno attirato subito la mia attenzione. Perché una scelta del genere equivale a un atto critico, paragonabile ad alcune idee che avevo provato a formulare con le parole: cercare cioè quell’attacco, quel punto di sutura necessario per ricollegarsi a una tradizione vitale, indispensabile ancora oggi, ma da troppo tempo frantumata e dispersa. Anche se il connubio fra crudo infantilismo e ironia nei confronti della società di massa che mostrano questi dipinti sembrerebbe confermarlo, non vorrei semplificare troppo le cose dicendo che quel punto si colloca all’incirca fra l’esplosione dell’art brut e la nascita della pop art.

Troppa acqua è passata sotto i ponti, e perciò il riattacco non potrà che essere mediato, alterato da situazioni e sentimenti molto diversi; com'è infatti nel caso di questi quadri, che a tratti rivelano un sarcasmo allucinato, figlio non illegittimo di questi anni difficili e senza mete.
Dicevo che Bruscella è un artista dotato; per spiegarmi meglio, impiegherò un’espressione sportiva e dirò che possiede “i fondamentali” della pittura. Un tempo questa dote era richiesta a chiunque aspirasse a entrare nella squadra delle cosiddette “avanguardie” (persino nelle divisioni minori); oggi a quanto pare non è più così, anzi parrebbe persino d’ostacolo; o forse, più semplicemente, nessuno è interessato a valutare simili qualità perché ne sono richieste altre di altra natura, come la facile presa e la vendibilità. Potrà sorprendere, ma tra i “fondamentali” a mio parere non vanno considerati soltanto la coerenza e l’incisività del segno (una dote che Bruscella ha acquisito attraverso la pratica ininterrotta del disegno), il faticoso equilibrio fra la spontaneità e il controllo critico (che scaturisce appunto dalle “coincidenze” che occorrono sulla tela), il continuo affinamento tecnico (il collage, già sperimentato in passato, s’integra qui al segno d’impronta grafica e alle luminose campiture cromatiche, caricandole di significato), il senso vivo della composizione e del colore – tutte qualità che Silvano possiede in grado elevato -, ma anche, forse soprattutto, l’orientamento essenziale nei confronti di valori umani e di pensiero, senza i quali l’arte non sarebbe che decorazione. Orientamento che, tuttavia (ciò che non sembra molto chiaro ad alcuni suoi colleghi impegnati “nel sociale”, gli artisti dovrebbero esprimere utilizzando soltanto i mezzi propri dell’arte.


Ebbene, mi pare che Bruscella esprima questo orientamento essenziale in un “disagio della civiltà”, nel rifiuto di una comunicazione apparentemente seduttiva – ma in realtà violenta e totalizzante - che riduce gli uomini a consumatori. Bruscella ne sfronda gli allori, ci mostra che l’antropologia della società che essa pretende di rappresentare è di natura quasi opposta, tutt’altro che tranquillizzante. In questo senso i suoi graffiti grotteschi fotografano una realtà oggettiva, raccontano in modo veritiero la nostra vita quotidiana.

TESTO CRITICO di Francesco Porzio


Vi aspettiamo numerosi!
A cura di Linda Ferrari 









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Stefano Perrone

I Non Volti- Personale di Stefano Perrone

Siete pronti per una nuova mostra all'insegna della digital art e del collage? Io non vedo l'ora: le opere di Stefano sono estremamente eleganti, le texture ed i colori accostate in modo perfetto.

"Nasco come industrial designer, mi confermo come art director, e porto avanti la passione per l'arte che coltivo fin da giovane, in special modo nella figura di Picasso e dei cubisti.
La passione per l'arte è definitivamente sbocciata sei anni fa, quando tra le mia attività lavorative mi occupavo di allestire opere d'arte per privati e per gallerie: ogni settimana qualche opera tra le mani.
Inizio così il mio primo approccio coi pennelli e gli acrilici, fatto di astrattismo, accostamenti di colore, studio delle pennellate, per poi introdurre lo stucco, per dare matericità e struttura ai miei quadri, senza mai essere pienamente soddisfatto dei miei risultati.
Fondamentale per la mia svolta artistica è stato un viaggio a Berlino; da qui sono iniziati i miei studi sull'arte digitale e sul collage. Ho deciso di sfruttare a pieno le mie capacità tecniche nell'uso di software di elaborazione fotografica per iniziare a realizzare collage digitali, i cui soggetti ricorrenti sono persone senza volto, o con un simbolo a rappresentarlo.
I soggetti sono spesso accostati a figure grometriche dai colori vivaci, quasi RGB, che tendono a bilanciare il ritratto. Scansiono vecchie fotografie popolari e di famiglia, vecchi libri militari, fotografo muri o pareti che possono essere lo sfondo per i miei prossimi quadri, per poi assemblare tutto e aggiungere un simbolo al ritratto.
Parallelamente alle opera digitali, continuo a cimentarmi in ritratti cubisti, per non abbandonare mai l'uso dei pennelli e dei colori su tela."

Vi aspettiamo numerosi!

11-18 Settembre
Vernissage 11 settembre from 19:00
Bond, Via Pasquale Paoli 2, Milano

www.stefanoperrone.com

A cura di Linda Ferrari 






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Valeria Cafagna

Personale di Valeria Cafagna

Tutti pronti per una splendida prima mostra della stagione? Il Bond riparte con l'arte e io non vedevo l'ora di ricominciare! Mercoledì sarete circondati dal colore, da tratti di forte ispirazione manga, ma non fatevi ingannare da questi primi due aggettivi...il tema è davvero strong, si. Come Piace a noi.

Uno stile infantile e provocatorio per raccontare i disagi del mondo moderno, le ossessioni, le malattie che ci perseguitano ogni giorno, a volte senza che ce ne accorgiamo, sono lì confuse tra le luci al neon e i manifesti pubblicitari.
Soggetti disarmati e disarmanti, inconsapevoli davanti a solitudine, alienazione, autolesionismo e mancanza di equilibrio.

Nata a Milano il 23 agosto 1989, da sempre creativa, un po' lunatica e appassionata di arte. Dopo la laurea all'Accademia di Belle Arti e quasi un anno vissuto a Tokyo, ho iniziato a lavorare come designer e continuo a
cercare la mia strada in questo mondo. Amo i fumetti, la grafica, la cultura pop e i libri per bambini, do ascolto ai sogni e prendo ispirazione da ciò che mi circonda, anche dalle cose più impensate e insignificanti, perché penso
che niente sia inutile.


4-11 Settembre 2013


Opening Mercoledì 4 Settembre dalle 19:00
Bond, Via Pasquale Paoli 2, Milano
valeriacafagna.co.nr

A cura di Linda Ferrari 





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