Luca Merendi







SEPTEMBER ISSUE

Tutti invitati Martedì 27 Settembre dalle 19:00, Sergeant Pepper's, of course!
Eccoci tornati ai doveri di tutti i giorni. Più che doveri piaceri. Ecco infatti che con immenso piacere presento il primo artista della quarta fortunata stagione di mostre al Sergente. E come primo a posare la tela sulle nostre pareti non poteva essere scelto un’ artista semplice, un artista ordinario, un’artista “costituzionale”.
No, Luca Merendi sovverte tutte le regole accademiche (se ancora di accademia vogliamo parlare), e ci butta letteralmente addosso la sua arte ironico-provocatoria. E sottolineo Ironico, perché è per questo che ci piace. Dopotutto che possiamo fare se non ridere di fronte alle paradossali situazioni del quotidiano?
Artista poliedrico, Luca opera in libertà e si sposta con estrema destrezza tra pittura, scultura, installazioni e serigrafia.
Classe ’74, frequenta lo IED di Milano e rincorre una laurea a Torino. Da ormai 12 anni lavora nel campo della comunicazione dal web design ai concept-book per l’infanzia, dalla grafica all’illustrazione. Poi è la volta della pubblicità. Nel 2002 entra alla Scuola di Emanuele Pirella e lì inizia il suo percorso come Art Director. Da allora a oggi vince diverse gare per clienti importanti come Artemide, CONAI, Ingram, Novartis (CibalginaFor), Galbusera e RCR Cristalleria Italiana. Nel maggio 2010 fonda Beabout che si occupa di comunicazione web. Dalla fine del 2010 diventa partner di Ideificio comunicazione a 360°. Oggi tra un cocktail e una scultura scrive storie e dipinge. La sua anima artistica è conosciuta come :Driveslave//
Cosa posso dire del mio lavoro? Be’ da bruttissmi schizzi, passo solitamente allo scatto di una fotografia. Uso per comodità un macchina digitale. Devo dire che non mi curo moltissimo della prima foto, do per scontato che di questa prima bozza non rimarrà quasi nulla dopo le manipolazioni al computer. Usando Adobe Photoshop lavoro sugli originali. Livello dopo livello, sconvolgendo i contrasti e le cromie, aggiungo sempre nuovi pezzi in un collage digitale. Lavoro molto sulle trasparenze, lasciando intravedere quello che c’è sotto. Mi piace che le mie immagini possano essere scomposte per scoprire le “fonti” e le ispirazioni. È molto raro che crei e pensi di dipingere o illustrare delle serie di immagini. Mi piace il pezzo unico, con il suo bagaglio di emozioni. Dipingo le mie paure e le mie ansie e mi stupisco sempre di fronte ai commenti preoccupati di chi guarda i miei lavori…non ho ancora pienamente accettato che forse le mie paure sono comuni a tutti.”

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