Massimo Soresina
Tela - Bisturi - Ago e Filo
Siamo orgogliosi e soprattutto curiosi. Un artista ed un chirurgo plastico riuniti nella stessa persona. Massimo Soresina.
Sergeant Pepper's
Via Vetere 9, Milano
26 Febbraio-11 Marzo
Opening Domenica 26 Febbraio 2012
dalle 19:00
"Vivo e lavoro a Milano come Medico-Chirurgo Specializzato in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica.
Qualche anno fa, ho cominciato a dipingere le mie tele ispirandomi ai pittori Spazialisti ed in particolare ai famosi tagli di Lucio Fontana.
L'idea è stata quella di trasporre sulla tela quello che faccio quotidianamente come chirurgo, e cioè ricucire una ferita, un taglio. Ho considerato la tela del quadro esattamente come la cute dell’uomo. Ho iniziato allora ad inciderla utilizzando il bisturi ed a ricucire i tagli utilizzando lo stesso materiale di sutura (ago e filo) e gli stessi strumenti chirurgici (portaghi, pinza e forbice) che uso quotidianamente in sala operatoria.
Il semplice taglio e sutura poi, nel tempo, si è evoluto: le tele hanno assunto nuove forme (sia bidimensionali che tridimensionali) e nuovi modi di esprimersi, grazie anche ai giochi di luci ed ombre che vengono a crearsi a seconda delle diverse ore del giorno e dell'illuminazione naturale o artificiale di una stanza.
Il mio percorso artistico allora valuta la capacità intrinseca di ciascuna tela di dare vita a queste nuove forme di espressione che, in teoria, sono infinite."
A cura di Linda Ferrari
all info: lin86_F@libero.it
tel: 0258102814
Siamo orgogliosi e soprattutto curiosi. Un artista ed un chirurgo plastico riuniti nella stessa persona. Massimo Soresina.
Sergeant Pepper's
Via Vetere 9, Milano
26 Febbraio-11 Marzo
Opening Domenica 26 Febbraio 2012
dalle 19:00
"Vivo e lavoro a Milano come Medico-Chirurgo Specializzato in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica.
Qualche anno fa, ho cominciato a dipingere le mie tele ispirandomi ai pittori Spazialisti ed in particolare ai famosi tagli di Lucio Fontana.
L'idea è stata quella di trasporre sulla tela quello che faccio quotidianamente come chirurgo, e cioè ricucire una ferita, un taglio. Ho considerato la tela del quadro esattamente come la cute dell’uomo. Ho iniziato allora ad inciderla utilizzando il bisturi ed a ricucire i tagli utilizzando lo stesso materiale di sutura (ago e filo) e gli stessi strumenti chirurgici (portaghi, pinza e forbice) che uso quotidianamente in sala operatoria.
Il semplice taglio e sutura poi, nel tempo, si è evoluto: le tele hanno assunto nuove forme (sia bidimensionali che tridimensionali) e nuovi modi di esprimersi, grazie anche ai giochi di luci ed ombre che vengono a crearsi a seconda delle diverse ore del giorno e dell'illuminazione naturale o artificiale di una stanza.
Il mio percorso artistico allora valuta la capacità intrinseca di ciascuna tela di dare vita a queste nuove forme di espressione che, in teoria, sono infinite."
A cura di Linda Ferrari
all info: lin86_F@libero.it
tel: 0258102814
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